IL SOLE 24 ORE

Giovedì 16 ottobre 2008

Scientific supplement "NOVA 24"

 

Archeologo per caso

La curiosità della ricerca. Giovanni Pastore, 54 anni, ingegnere e tecnico della Fiat, applica le sue conoscenze tecniche all'archeologia.

Studia regoli e calcolatori fin da Antikythera. E da ingegnere riscrive la storia.

di Antonio Dini.

Indiana Jones non ha il cappellaccio e la frusta. E non scopre città scomparse, né tantomeno fondate dagli alieni. Più seriamente, rimette in discussione quello che sta scritto in un paio di capitoli di storia, circa la scienza (e non la tecnologia) degli antichi greci, e collabora alla scoperta di nuovi paradigmi rimasti sotto il naso degli archeologi da sempre. Giovanni Pastore, 54 anni, nato a Rotondella e tornato da vent’anni a vivere a Policoro (l’antica Eraclea) in provincia di Matera, è ingegnere laureato al Politecnico di Torino, per quasi un decennio d’anni alle dipendenze dell’ufficio calcoli della Fiat (ha lavorato alla struttura della Uno, 131, Argenta, Coupé) e poi per quindici docente a contratto all’università di Cosenza e quindi, oggi, di Potenza e al Politecnico di Bari.
Pastore è un ricercatore indipendente, mosso dalla curiosità. La stessa leva che gli ha fatto pubblicare nel 2006 un volume di mille pagine dedicato alle istruzioni per l’uso dei regoli calcolatori: aeronautici, navali, matematici, per il cemento,…..più di 360 tipi diversi. Libro (e curiosità) alla base del suo lavoro sui meccanismi di Antikythera (I sec. a.C.) e poi di Olbia (III sec. a.C.). Sono i primi calcolatori della storia umana. Pastore ha scoperto cose sorprendenti: a partire dal fatto che più si va indietro nel tempo e più i manufatti sono complessi. Ma non solo: Antikythera e poi Olbia sono ingranaggi di macchine per il calcolo. Apparecchi, cioè, che servivano agli antichi per riprodurre il moto dei pianeti conosciuti e della Terra nello spazio, attorno al Sole. Prima di Galileo. Prima di Newton.
Perché il moto dei pianeti e la dentatura degli ingranaggi ritrovati, che Pastore ha studiato desumendo dalla forma il possibile uso (si veda il suo articolo a fianco, ndr), è complesso ma fa parte dell’universo di conoscenze degli ingegneri. Ci sono equazioni, procedure tecniche, ragionamenti pratici che sono costanti e che seguono la scienza e permettono di risalire fino ad essa. Pastore spiega come le ruote dentate epicicloidali siano quelle di un planetario ma anche di una trasmissione automatica o ferroviaria. Pensavamo fossero state inventate nell’Ottocento, sono di 22 secoli prima. Ancora, Pastore dimostra anche come il moto della Terra, calcolato con equazioni che risalgono al 1600, in realtà fosse noto agli antichi. E di come i libri di storia abbiano spesso frainteso il (poco) pensiero scientifico tramandato fino a noi, perché probabilmente i copiatori medioevali non riproducevano quel che non capivano e perché la scienza degli antichi, come i pitagorici che si trovavano proprio ad Eraclea, era tramandata oralmente. Indiana Jones ha la giacca e la cravatta di un ingegnere metapontino, capace di ritrovare il genius loci del suo territorio e fare la differenza con i propri, eclettici, talenti personali. E lancia un appello importante agli archeologi italiani: tornate a guardare nei seminterrati dei musei, perché potrebbero celarsi mille altre Antikythera, ritenute inutili da chi non ha mai calcolato e costruito ingranaggi con le sue mani.

 

 

IL PENSIERO SCIENTIFICO DEI GRECI NASCOSTO IN UN INGRANAGGIO

Il profilo dei denti si rivela molto simile ai meccanismi moderni: un dettaglio cambia l'interpretazione dell'Ellenismo

di Giovanni Pastore.
(Questo articolo è stato pubblicato quando lo studio dell'ingranaggio non era stato ancora ultimato; riporta solo la scoperta dei primi risultati scientifici).

 

Ricostruzione dell'Ingranaggio di Olbia - Copyright by Giovanni Pastore
Ricostruzione dell'Ingranaggio di Olbia
© Copyright 2008 - All rights reserved - Giovanni Pastore, Policoro (MT), Italy
La precisione del dente. Dalla ricostruzione dell'ingranaggio di Olbia (III sec. a.C.) emerge la modernità del meccanismo.

Il mondo Greco del periodo Ellenistico raccoglie i frutti maturi di una tradizione centenaria. Spesso, erroneamente, si immagina la civiltà Ellenistica come quella greca del periodo classico, o di Pericle (495-429 a.C.), in cui primeggiavano le scuole artistiche, umanistiche e filosofiche, e che, di conseguenza, non avesse un elevato livello di raffinatezza scientifica.
Dopo le conquiste di Alessandro Magno (356-323 a.C.), che aveva fuso insieme le più antiche civiltà orientali con quella greca, quest’ultima si era evoluta nella ben diversa civiltà Ellenistica in cui, nonostante il limitato livello tecnologico, le nozioni scientifiche erano estremamente sviluppate. Anzi, proprio il mancato sviluppo delle applicazioni tecniche e il solo parziale legame della scienza con la tecnologia, per le ataviche motivazioni ideologiche, la ricerca scientifica soffrì e venne fortemente penalizzata e rallentata ma, contemporaneamente, si è avuta una elite di scienziati di altissimo livello. Gli scienziati non poterono contare su strumenti essenziali, anche se la tecnologia del tempo avrebbe permesso di costruirli in misura molto limitata. In ogni caso, lo spirito scientifico dei Greci dell’età Ellenistica era molto più sviluppato di quello dei Romani, che riuscirono a prevalere sul piano militare e del diritto civile ma non in campo scientifico.
Trae quindi in inganno immaginare nel periodo antico una continua crescita in tutti i campi: da più parti sembra ormai accertato che il contributo specifico di Roma alla scienza greca alessandrina sia stato pressoché nullo, determinando così una complessiva e rapida decadenza della cultura scientifica Ellenistica, che si è protratta per molti secoli successivi fino all’Età moderna. A questa risoluzione ha contribuito in modo decisivo lo studio dell’Ingranaggio di Olbia.
Il frammento dell’ingranaggio, ritrovato nel 2006 ad Olbia in Sardegna e fatto risalire alla fine del III secolo a.C., coevo cioè al Pitagorico Archimede di Siracusa, proprio quando l’Ellenismo era all’apice, sta aprendo una visione nuova circa il pensiero scientifico dell’antichità.
Si tratta di un frammento in lega di rame di una ruota dentata di 43 millimetri di diametro, con in origine 55 denti. Le ridotte dimensioni del reperto, evidenziate dalla proporzione con la moneta da un euro, fin dal suo ritrovamento hanno fatto ritenere che potrebbe essere stato parte di un congegno molto simile a quello ritrovato nelle acque antistanti l’isola di Antikythera, risalente al I secolo a.C.. I denti, appena abbozzati per l’ossido superficiale, apparivano a profilo triangolare come quelli del Calcolatore astronomico di Antikythera e dell’astrolabio Bizantino, costruito 8 secoli dopo. Oltre questi tre reperti altri ingranaggi dell’antichità non ci sono pervenuti.
Prima del restauro si è indagato sull’ingranaggio di Olbia alla ricerca di eventuali caratteri sui lati, onde evitare che venissero asportati con l’ossido in fase di restauro, ma non ne sono stati rinvenuti. Con grande stupore, invece, dal restauro è emersa una sorpresa inaspettata e ben più importante: il profilo dei denti dell’ingranaggio non è risultato essere triangolare come quello dei meccanismi realizzati nei secoli successivi, ma curvo, tanto che risulta straordinariamente simile a quello dei denti degli ingranaggi moderni.
La perfezione dell’ingranamento si raggiunge negli ingranaggi moderni il cui profilo coniugato è la conclusione di studi matematici accurati e profondi formulati in epoca moderna, nei secoli XVII e XVIII, da scienziati come Hooke, Eulero, Roemer, Savary, de Lahaire, Willis e altri. I denti triangolari degli ingranaggi come quelli del Calcolatore di Antikythera e dell’astrolabio Bizantino, invece, permettono certamente l’ingranamento, ma in modo molto grossolano per l’eccessivo gioco fra i denti in presa e per problemi di interferenza, che provocano impuntamenti nella rotazione.
Al computer è stato ricostruito il profilo della corona dentata del reperto e a questo sono stati sovrapposti, comparativamente, sia il profilo triangolare di una identica ruota e sia il profilo moderno di una analoga ruota dentata. Dalle misurazioni comparate sui profili risulta una impressionante coincidenza del profilo dei denti di Olbia con quelli degli ingranaggi moderni, mentre sono molto marcate le differenze dimensionali con gli ingranaggi a profilo triangolare.
In conclusione, la forte similitudine fra il profilo dell’Ingranaggio di Olbia e quelli dei denti moderni ci fa presumere che i Greci del periodo Ellenistico avessero raggiunto un elevato livello di conoscenze scientifiche, dall’astronomia alla matematica, addirittura avveniristico di 20 secoli, anche se frutto di poche menti eccelse. Per di più, essendo più evoluto scientificamente, nonostante sia stato realizzato prima di tutti gli altri meccanismi a noi finora pervenuti, ci induce a ritenere, con sufficiente certezza, che il pensiero scientifico avesse raggiunto l'apice più alto nel periodo Ellenistico e poi, nei secoli successivi, abbia avuto una rilevante e rapida decadenza e che questa situazione si sia protratta fino all’epoca moderna.
Considerato che gli antichi hanno probabilmente costruito altri meccanismi con ruote dentate e che, in mancanza di testi, dal loro studio è possibile conoscere il livello del loro pensiero scientifico, sarebbe auspicabile che almeno i musei italiani provvedessero ad un più attento riesame dei reperti giacenti nei loro magazzini.

 

Giovanni Pastore (dettagli: www.giovannipastore.it)
(Questo articolo è stato pubblicato quando lo studio dell'ingranaggio non era ancora stato ultimato; riporta solo la scoperta dei primi risultati scientifici).

 

IL SOLE 24 ORE - Giovedì 16 ottobre 2008
IL SOLE 24 ORE - Scientific supplement "NOVA 24" - Thursday 16.10.2008 - (jpg) 

Giovanni Pastore

Lo studio è stato presentato al XVIII Convegno Internazionale di studi su "L'Africa Romana", organizzato dall’Università di Sassari, Olbia 11-14 dicembre 2008.

ULTIMI AGGIORNAMENTI (last updatings):

Il Planetario di Archimede ritrovato e la Brocchetta Pitagorica di Ripacandida
il LUCANO Magazine - Anno IX, N. 5 - Maggio 2011 - by Anna Mollica (htm)

Il mistero dei cieli e di Pitagora nella Brocchetta di Ripacandida
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - 16.04.2011 - by Lorenza Colicigno (htm)

Il grande valore scientifico del reperto, che riscrive la Storia della scienza:
Svelato il mistero di Archimede
L'UNIONE SARDA - 02.10.2009 - by Giovanni Pastore (htm)

Articolo sintetico ma esplicativo dello studio definitivo e dell’attribuzione ad Archimede:
A Olbia il genio di Archimede
L'UNIONE SARDA - 20.03.2009 - by Giovanni Pastore (htm)

Intervista di Giovanni Pastore alla televisione di Stato greca EPT
Interview of Giovanni Pastore to the Greek television of State EPT

 

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© Copyright 2008 - All rights reserved - Giovanni Pastore, Policoro (MT), Italy

 

Il reperto principale del Calcolatore di Antikythera
Il reperto principale del Calcolatore di Antikythera (I sec. a.C.), Museo Archeologico Nazionale di Atene

 

 

Giovanni Pastore
Giovanni Pastore nel suo studio di Ingegneria a Policoro (Matera)

 

 

Giovanni PastoreL’autore:

Giovanni Pastore (Rotondella - Basilicata, Italia), si è laureato a pieni voti in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Torino. Prima ancora di laurearsi la Fiat Mirafiori di Torino gli offrì un contratto di lavoro, e per molti anni lavorò all'ufficio progettazione autoveicoli, occupandosi di calcolo strutturale.
E’ stato Ufficiale di complemento del Corpo degli Ingegneri dell’Esercito presso lo Stabilimento Veicoli da Combattimento ex STAVECO di Nola (NA), con incarico di revisione e collaudo di mezzi corazzati (Leopard e M113). Alcuni anni dopo è stato richiamato in servizio, presso lo stesso Stabilimento, per aggiornamenti tecnici e avanzamento di grado.
Attualmente vive e lavora a Policoro (Basilicata, Italia), dove esercita la libera professione di ingegnere e quella di docente universitario di Costruzioni Meccaniche presso le Facoltà di Ingegneria Meccanica di alcune Università italiane.
Ha pubblicato numerosi articoli scientifici e i volumi: Gli infortuni domestici. Come prevenirli (ISBN 9788890471506), Antikythera e i regoli calcolatori (ISBN 9788890471513), Il Planetario di Archimede ritrovato (ISBN 9788890471520), Pitagora nel mondo contemporaneo. Influenze della filosofia scientifica pitagorica nel mondo moderno e contemporaneo (ISBN 9788890471537) e The Recovered Archimedes Planetarium (ISBN 9788890471544).
Ha scritto su Il Sole 24 Ore, L’Unione Sarda, La Stampa, Corriere della Sera, Davlos (trad. in greco di Yannis Lazaris), Mathesis, Advances in Space Research, Ancient Origins, Il Quotidiano del Sud, La Gazzetta del Mezzogiorno.

The author:
Giovanni Pastore (Rotondella - Basilicata, Italy), received his degree with full marks in Mechanical Engineering at Turin Polytechnic University. Even before graduating he was offered a contract at Fiat Mirafiori in Turin, where for the many years he worked at the automotive design office, dealing with structural calculations.
He was a reserve officer with the Army Corps of Engineers at the plant of ex-combat vehicles STAVECO at Nola (Naples, Italy), appointed with the task of the revision and testing of tanks (Leopard and M113). Some years later he was recalled to duty, at the same plant, for technical updates and degree advancements.
He has lived and worked in Policoro (Basilicata, Italy), where he works as a freelance engineer and Professor of Mechanical Engineering at the Faculty of Mechanical Engineering at several Italian universities.
He has published numerous scientific articles and books: Gli infortuni domestici. Come prevenirli (ISBN 9788890471506), Antikythera e i regoli calcolatori (ISBN 9788890471513), Il Planetario di Archimede ritrovato (ISBN 9788890471520), Pitagora nel mondo contemporaneo. Influenze della filosofia scientifica pitagorica nel mondo moderno e contemporaneo (ISBN 9788890471537) and The Recovered Archimedes Planetarium (ISBN 9788890471544).
He wrote in Il Sole 24 Ore, L’Unione Sarda, La Stampa, Corriere della Sera, Davlos (translated into Greek by Yannis Lazaris), Mathesis, Advances in Space Research, Ancient Origins, Il Quotidiano del Sud, La Gazzetta del Mezzogiorno.

 

 

Prof. Ing. GIOVANNI PASTORE
75025 POLICORO (Matera) 
ITALIA


E-MAIL: info@giovannipastore.it

 

 

Book by Giovanni Pastore
THE RECOVERED ARCHIMEDES PLANETARIUM
Science, technology, history, literature and archaeology, certainty and conjecture on the most ancient and extraordinary astronomical calculating device. With two other scientific studies: on the Antikythera Planetarium and the Pitcher of Ripacandida.
With the appendix:
Pythagoras in the contemporary world. Influences of Pythagorean scientific philosophy in the modern and contemporary world.
Summary in: English - Italiano - Ελληνικά - 日本語 - Español - Français - Português - Deutsch - Tiếng Việt
(The book is written in English, ISBN  9788890471544)

 

 

Libro di Giovanni Pastore
IL PLANETARIO DI ARCHIMEDE RITROVATO
Scienza, tecnologia, storia, letteratura e archeologia, certezze e congetture sul più antico e straordinario calcolatore astronomico
Con altri due studi scientifici:
sul Planetario di Antikythera e sulla Brocchetta di Ripacandida
Summary in: Italiano - English - Ελληνικά - 日本語 - Español - Français - Português - Deutsch - Tiếng Việt
(Il libro è scritto in Italiano, ISBN  9788890471520)

 

 

IL MECCANISMO DI ANTIKYTHERA
THE ANTIKYTHERA MECHANISM
  Italian and English version 

 

 

Alla pagina web del libro di Giovanni Pastore
ANTIKYTHERA E I REGOLI CALCOLATORI
Tecnologia e scienza del calcolatore astronomico dei Greci
Istruzioni per l’uso dei regoli calcolatori logaritmici matematici, cemento armato e speciali, con numerosi esempi di calcolo

 

 

Alla pagina web del libro di Giovanni Pastore
GLI INFORTUNI DOMESTICI
Come prevenirli

 

 

(alla versione italiana)

 

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